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La Cancelleria spagnola si scaglia contro il fronte Unito che contesta Obama per un cartello antisemita

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Obama con premier spagnolo

Il Ministero degli Esteri della Spagna ha condannato ieri il movimento "Izsquierda Unida" (I.U.) per aver esposto un cartello di satira  indicato come antisemita. Il segretario di Stato del Ministero, Inacio Ibanez ha criticato la decisione di I.U. Di aver utilizzato tale cartello nelle sue manifestazioni per invitare ad una protesta contro la visita ufficiale del presidente Obama, prevista per il 10 di Luglio. Ibanez si è' anche messo in contatto con l'ambasciatore israeliano per assicurare che la Spagna seguirà' ad appoggiare il regime israeliano ed a opporsi ad ogni attività' considerata antisemita. Il Twitter diffuso da I.U. Il Giovedì' ritraeva la caricatura di Obama abbracciando un ebreo ortodosso e depositando fasci di banconote nella sua tasca. Il commento sotto recitava: "invadere e distruggere paesi per saccheggiarli. Tutti a manifestare contro Obama". Inoltre l'alto diplomatico spagnolo ha affrontato tale questione con Isaac Qerub, presidente della Federazione delle comunità' ebraiche di Spagna e che ha sempre avuto un atteggiamento pro Israele e che considera terroristi tutti i gruppi di resistenza palestinese. [caption id="attachment_18327" align="alignleft" width="213"]La satira su Obama e i sionisti La satira su Obama e i sionisti[/caption] Da parte sua, il portavoce di I.U. Ha dichiarato che il cartello esposto vuole avere l'obiettivo di denunciare le politiche aggressive e le continue violazioni dei diritti umani commesse dallo Stato di Israele e dagli USA in Medio Oriente. Il cartello ha destato l'ira delle autorità' israeliane che gia' in precedenza avevano arrestato preventivamente, senza motivo alcuno, a Gaza, la candidata n. 2 del partito che si era recata in visita a Gaza. Nota: nei paesi europei non è' possibile effettuare critiche alla politica di segregazione e di repressione contro la popolazione palestinese ed alle continue violazioni dei diritti umani  fatte dal Governo di Israele senza incorrere nell'accusa di antisemitismo e nella scomunica delle varie organizzazioni sioniste che dettano la linea politica ai Governi europei ed ai grandi media. Proibita anche la satira proprio dagli stessi che affermavano il diritto di  libertà di espressione al tempo delle sfilate di Parigi con i grandi cartelli con scritto: "Je suis Charlie". La satira si può fare sugli altri (islamici, cristiani, buddisti, ecc.) ma non sui sionisti, così prescrive il Pensiero Unico. Si fa strada la proposta, caldeggiata dalle autorità' di Bruxelles, di istituire un reato di antisemitismo per chiunque osi criticare la politica di Israele e accusare questo paese di violazione dei diritti umani della popolazione  palestinese. Il sistema della UE si avvicina sempre di più al tipo di società che  vaticinava George Orwell. Ci si aspetta anche la prossima istituzione della "psico polizia" per completare il quadro. Fonte: Hispan Tv Traduzione e nota: Luciano Lago

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